L’inglese e la tua carriera: la verità che nessuno ti dice
Molte persone si chiedono perché io parli così tanto di comunicazione, empatia e ascolto, quando in teoria il mio lavoro consiste nell’aiutare le persone a migliorare le proprie competenze in una seconda lingua.
La verità è che è tutto collegato.
Hai presente il detto “le cose o si fanno bene o non si fanno”?
Per me “bene” significa non continuare a fare sempre la stessa cosa aspettandosi un risultato diverso.
Quante scuole d’inglese, corsi online o app ti hanno davvero dato ciò che cercavi?
Questo messaggio è per chi ha sogni, ambizioni e obiettivi che vanno oltre ciò che ha ricevuto finora dai classici corsi d’inglese.
La lingua non è solo un insieme di parole: è il modo in cui ci connettiamo, comprendiamo e conviviamo. È lo specchio di come pensiamo, sentiamo e ci comportiamo.
Il linguaggio parlato è qualcosa che solo gli esseri umani possiedono — ma questo non significa che lo usiamo sempre con saggezza.
Spesso confondiamo il parlare con il comunicare, e l’ascoltare con l’attendere il nostro turno per rispondere.
Si potrebbe dire che gli esseri umani abbiano perso la capacità di empatizzare. Io non credo sia così. Non è una novità: è un tema antico quanto il mondo.
Il Buddha ne parlava. Anche Gesù, e innumerevoli altri maestri che avevano capito che ascoltare significa sentire senza giudicare.
Quel tipo di ascolto genera progresso, connessione — e influenza.
Ciò che è cambiato oggi è la visibilità della nostra “umanità”.
I social media hanno messo il nostro ego collettivo su un altoparlante.
Siamo tutti sommersi dal rumore — un flusso costante di opinioni, reazioni e performance.
I nostri istinti — la paura, l’ego, il bisogno di affermarci — vengono continuamente stimolati e amplificati.
L’empatia è sempre stata una scelta consapevole.
Ma in un mondo dove tutto ciò che facciamo viene amplificato, è una scelta che oggi ha un impatto ancora più grande — su noi stessi e sugli altri.
Ed è per questo che la comunicazione è al centro del mio lavoro.
Sì, insegno inglese. Ma soprattutto insegno a comunicare — perché lingua e mentalità vanno di pari passo, come in qualsiasi altra disciplina che valga la pena padroneggiare: lo sport, le arti marziali, la musica… vale lo stesso anche per le lingue.
Imparare una seconda lingua è solo una parte di un puzzle umano molto più grande.
Il vero successo non nasce dal rifiutare la grammatica o dal fingere che non conti (un po’ come nello sport: la tecnica serve eccome).
Nasce dal costruire le fondamenta psicologiche che permettono di padroneggiare qualunque cosa si ritenga importante.
Quelle fondamenta includono:
la capacità di creare abitudini solide
la responsabilità personale
la consapevolezza di sé
un autentico cambio di prospettiva
Una volta che questi elementi sono al loro posto, tutto il resto — compresa la grammatica e la precisione — diventa più facile da padroneggiare e molto più significativo.
E se la correttezza linguistica per te è importante (e probabilmente dovrebbe esserlo), saranno proprio queste stesse competenze a portarti lì.
Perché la precisione può darti un vantaggio nella comunicazione — non è mai un male sapersi esprimere chiaramente.
Ma nulla di tutto questo accade senza le fondamenta giuste: la tua mentalità, la tua disponibilità ad ascoltare e la capacità di comprendere chi e cosa hai davanti (e intorno).
Ecco perché parlo così tanto di comunicazione.
È la base di tutto ciò che insegno — nella vita e nella lingua.
Nei miei workshop aziendali c’è sempre un po’ di “inglese” nascosto qua e là. Ho un sistema ibrido, efficace, ma non posso insegnare una lingua in due giorni.
Posso però aiutare le persone a cambiare prospettiva — a trovare le scarpe giuste per percorrere un cammino più lungo verso i propri obiettivi.
Insegno alle persone a:
capire cos’è la vera fiducia e come renderla visibile
costruire abitudini sostenibili e mantenere la responsabilità personale
imparare a bypassare gli ostacoli della propria mente per restare sul percorso (noto come “hackerare” la propria mente)
riconoscere e utilizzare il proprio stile di apprendimento naturale
comunicare in modo efficace — oltre le parole
e sì, migliorare il proprio inglese in un modo che abbia senso per te*.*
Ecco perché si chiama You in English.
Non sono una guru dei social, né prometto soluzioni superficiali.
Offro un percorso che vale la pena intraprendere — e quando lo si fa nel modo giusto, i risultati arrivano presto: duraturi, concreti, profondamente trasformativi.
Attraverso verità, mentalità e pratica, puoi trovare la tua voce — anche in inglese.


